La presenza di animali all’interno di un condominio è spesso causa di controversie che finiscono in tribunale. Tra gli amanti degli animali e chi invece vuole inserire clausole che ne vietino il possesso all’interno degli appartamenti del plesso condominiale e/o nelle aree comuni, è da sempre battaglia aperta. Quasi sempre, però, a meno che cani e gatti non siano tenuti in condizioni igieniche poco consone al decoro dello stabile, gli amici a quattro zampe, anche quando latrano nella notte, abbaiano, si rincorrono, hanno la meglio.
Avere un animale domestico, infatti, è oggi un diritto che viene tutelato: un cane, un gatto fanno parte della famiglia e raramente i giudici ordinano ai condomini di separarsene davanti alle lamentele portate in tribunale da vicini di casa particolarmente suscettibili. A meno che non ci sia un rischio per l’incolumità delle persone, nel caso di cani feroci, oppure il gatto sconfini nel giardino altrui e faccia dei danni. Anche in questo caso, però, si invita il proprietario dell’animale a fissare delle reti di protezione e a tenere d’occhio l’animale.
Proprio a proposito di sentenze a favore dei pets, quella che ha emesso in primo grado il tribunale di Milano nei giorni scorsi, per l’Aidaa, Associazione italiana difesa animali e ambiente, ha dello storico. Una coppia di condomini aveva infatti richiesto la rimozione dal giardino delle casette che ospitavano i gatti randagi e della stessa colonia di felini. Il giudice, però, ha respinto dopo ben tre anni di contenzioso in aula le rimostranze presentate dai condomini di via Mar Nero a Milano, che chiedevano anche un rimborso morale alla famiglia dei gattari. Come spiegano all’Aidaa:
La decisione del giudice civile richiama «per la prima volta» le normative della legge 281, riconoscendo che i gatti sono «animali sociali che si muovono liberamente» e precisando che «nessuna norma di legge nè nazionale nè regionale proibisce di alimentare gatti randagi nel loro habitat» e che quindi «i gatti che stazionano e/o vengono alimentati nelle zone condominiali non possono essere allontanati o catturati per nessun motivo».